In quante lingue deve esser realizzato un sito web?

Se vi state chiedendo in quante lingue debba essere realizzato un sito web, state tranquilli: la domanda è legittima e la risposta non è così scontata.

In molti pensano, infatti, che più lingue abbia un sito, più utenti si potranno raggiungere, più mercati si potranno colpire e di conseguenza più vendite realizzare. Il discorso, inoltre, sembra filare meravigliosamente, ma…

Sì, c’è un ma: avere un sito web in inglese è di certo un vantaggio in generale, averlo in altre 10 lingue lo è ancor di più a condizione che si rispettino alcune buone pratiche e cioè:

  1. Il sito deve esser localizzato per ogni lingua. 
    Non basta tradurre il sito in una lingua: va localizzato, cioè reso fruibile al meglio per la lingua scelta, vanno rispettate le convenzioni locali e rispettate, il più possibile almeno, tradizioni e usi locali. Prendiamo come caso esemplificativo la data. In Italia, è convenzione indicare prima il giorno, poi il mese e poi l’anno: il primo febbraio del 2017 sarà rappresentato come 01/02/2017. Ciò non avviene, ad esempio, negli Stati Uniti d’America dove si indica prima il mese e poi il giorno. La stessa data su-indicata diverrà 02/01/2017.
    Pensiamo a tutto ciò che è tipico del paese a cui la lingua si rivolge: la valuta, le unità di misura, i giorni festivi e così via. Sapevate, ad esempio, che né gli USA né il Regno Unito usino il sistema metrico decimale? Loro usano un sistema tutto loro (che un giorno capirò anche io… forse): non usano i grammi e chilogrammi ma once e libbre? Che al posto dei litri ragionano in pinte e galloni? E che, cosa ancora più meravigliosa, le un gallone in UK non ha lo stesso valore di un gallone in USA?
    Sapevate che il giorno festivo in Israele è il sabato e che molti lo osservano pedissequamente? Che tradizionalmente nei paesi arabi il giorno festivo è il venerdì, ma che il weekend cambia da Stato a Stato? In alcuni paesi sono festivi il giovedì ed il venerdì, in altri il venerdì ed il sabato ma nel Brunei sono festivi il venerdì e la domenica mentre il sabato è lavorativo?
    Pensare di tradurre un sito senza tener conto di tali particolarità può esser limitante se non – addirittura – dannoso.
  2. Il sito deve esser tradotto da un professionista, meglio ancora se madrelingua.
    Non c’è nulla di peggio – infatti – nell’incorrere in un sito tradotto male, con errori ortografici o con parole inventate di sana pianta. E sì, succede più spesso di quanto si creda. Ho visto tradurre piano (di un edificio, floor) con “plane”, aereo; metropolitana con Anderground (sì, con la a iniziale) e via di questo passo. Per non parlare dei traduttori automatici: tè alla menta diventare lies tea (lies, congiuntivo del verbo mentire), scampi (i crostacei) divenire “escape” (da scappare, scampare ad un pericolo) e altri orrori per i quali non basterebbe un articolo.
    Volete avere la versione inglese-francese-russa del vostro sito? Fatela fare a un traduttore, non improvvisatevi e – vi prego – lasciate stare i traduttori automatici!
  3. Siate certi di poter gestire il mercato per il quale avete tradotto il sito.
    Avete un hotel per il quale avete fatto creare la versione per il Giappone. Avete tra i vostri dipendenti o nelle vostre risorse chi possa rispondere a richieste di informazioni in giapponese? Se vi inviano una mail siete in grado di rispondere correttamente? No, pensare di gestire le richieste dal Giappone in inglese non è la soluzione. Se fornite un sito in lingua siate certi che sarà quella la lingua usata per i contatti; del resto pensateci: state navigando su un sito di un hotel in Danimarca, tradotto in italiano; vi viene in mente di richiedere info in, che so, tedesco? O le farete, istintivamente, in italiano? Lo stesso avverrà da parte dei vostri potenziali clienti.
  4. Siate certi di poter fornire, infine, i nuovi contenuti che caricherete in ogni lingua.
    Sì, perché un sito, come spero abbiate capito, è in costante divenire: caricherete offerte, notizie, aggiornamenti, informazioni spesso. E se avete un sito in 3 lingue, dovreste esser certi di poterlo fare in tutte e tre le lingue; non avrebbe senso avere un sito in tedesco con le news in italiano. Avete le giuste capacità e/o risorse per tale evenienza? Se la risposta è no, forse è il caso di non aggiungere tale lingua.

In quante lingue, quindi, va tradotto un sito?

Spero sia chiaro: in tutte quelle che sarete in grado di gestire totalmente ed in ogni aspetto, non una di più!

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